Mario Velocci

Mario Velocci

Il suono della natura
il rumore del silenzio

L'artista

 

Non è facile entrare nel mondo di Mario Velocci. A volte si ha quasi l’impressione che lui stesso non voglia farci entrare, preferendo rimanere chiuso nella sicurezza dei suoi luoghi (la piccola frazione di Ciavaito, a un passo da Monte San Giovanni Campano, dove è nato il primo dicembre 1949; Isola del Liri, la campagna frusinate), dei suoi affetti (la madre Elena, il padre Rosario, la moglie Franca, la figlia Martina) e della sua arte (minimalista solo in apparenza). La stessa arte che Velocci ha sempre volutor tenere lontana dai consolidati flussi delle gallerie e delle mostre: un universo “chiuso” fatto di ”Campi arati”, ”Becchi“,”Uccelli“ che rappresentano alla perfezione il mondo di Mario, quell’universo a cui Velocci dedica 365 giorni all’anno, 24 ore su 24. Velocci rappresenta senz’altro un’eccezione con le sue opere estremamente concrete, vive, reali, ma anche con quel suo vivere e lavorare sempre ai margini, fuori dai giri delle grandi gallerie, dei grandi mercati. Realizzando opere di dimensioni spesso monumentali come “Il suono del Liri”: acciaio e ferro, sei metri di altezza e 15 di larghezza, maxxi-installazione destinata ancora una volta a un luogo del cuore dell’artista, lontano dalle «sirene» metropolitane. Una storia, quella di Velocci, sintetizzata in tre sostantivi: spazio, linea, suono.  

LA COLLINA SONORA

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CELEBRANDO LA NATURA

BASILICA SAN CELSO MILANO

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MONUMENTALITÀ RITMATA

FLAUTI MAGICI IN RIVA AL FIUME

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SYRINX. IL SUONO DEL LIRI

GLI EVENTI

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LA CRITICA

Di seguito alcune considerazioni sull’operato dell’artista Mario Velocci, sulla sua ampia varietà di creazioni e sulle suggestioni che ne derivano.